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Buzzati: scrittura e visività (Venise & Chambéry)

Buzzati: scrittura e visività (Venise & Chambéry)

Publié le par Marc Escola (Source : Delphine Gachet)

Invito a proporre relazioni / Call for Proposals

Convegno internazionale “Buzzati: scrittura e visività”

 

31 marzo e 1° aprile 2022 – Venezia, Università Ca’ Foscari Venezia – Dipartimento di Studi Linguistici e Culturali Comparati – Laboratorio per lo Studio Letterario del fumetto, Ca’ Bernardo.

9 e 10 giugno 2022 – Chambéry, Université Savoie Mont Blanc, Laboratoire LLSETI (EA 3706), Campus de Jacob Bellecombette.

 

I cinquant’anni che separano dalla scomparsa di Dino Buzzati (San Pellegrino, Belluno, 1906 - 28 gennaio 1972) hanno perfezionato il percorso ricezionale dell’autore imponendolo all’attenzione come tra i maggiori nel canone della narrativa europea. Si tratta di un’attenzione ancora crescente, che vede il pubblico in prima fila, consenziente con il nuovo e affermativo apprezzamento critico innestato sul primato della visività.  Si tratta di un aspetto che, negli ultimi anni di esistenza, Buzzati aveva enfatizzato nella sua produzione, con il Poema a fumetti (1969) e I miracoli di Val Morel (1971), accanto a un maggiore interesse per il sacro e oltre l’intensificarsi dell’attività pittorica unita al personale interesse per le espressioni artistiche. Il convegno intende quindi sottolineare le correlazioni tra scrittura e visività in Buzzati, a tutto campo, ma a partire dai processi di spazializzazione osservabili nel corpus narrativo e nei contributi giornalistici, senza trascurare i due poli dell’immaginario buzzatiano – la città e il deserto,  il paesaggio dolomitico e la metropoli – poli inconciliabili di una dialettica ‘negativa’ tra sacro e profano, innocenza ed esperienza.

1) Buzzati e il fumetto

In questa sezione si studieranno i rapporti di Buzzati col fumetto, e, in modo più specifico, la natura del Poema a fumetti. Quando Buzzati pubblica il suo Poema, nel 1969 il genere del graphic novel sta appena nascendo: La ballata del mare salato di Ugo Pratt, per esempio, è del 1967, mentre la Valentina di Crepax aveva fatto la sua prima apparizione nel 1965. Il fatto che uno scrittore del main stream faccia incursione nel fumetto suscita reazioni da parte di critica e pubblico: come fu veramente accolto Poema a fumetti? Quali interpretazioni ne sono divenute possibili nel tempo e all’interno di un genere ormai consolidato? Quali sono state le vie della ricezione, traduzione e influenza del Poema a fumetti nelle letterature straniere? Quali le difficoltà incontrate nel processo di traduzione e quali scelte sono state operate dai traduttori? Le traduzioni sono accompagnate da prefazioni o commenti?

Questa sezione del convegno si dedicherà  inoltre alla genesi del Poema:  le fonti ispiratrici di Buzzati (letteratura, fumetto, pittura, cinema…)? In particolare: il rapporto di Buzzati con i fumetti: letture, modelli, imitazioni, influenze, riscritture? Temi e motivi presenti nel Poema (per es. il mito, la musica, la donna, lo spazio urbano, la trasgressione o l’angoscia, la pubblicità, i media). Come entrano in risonanza questi elementi con il resto dell’opera buzzatiana, narrativa e pittorica? A quale pubblico voleva rivolgersi Buzzati pensando a un Poema a fumetti? Quali sono state le sue scelte linguistiche (stile, lessico, sintassi, punteggiatura)? Quale il rapporto specifico fra testo e immagine, illustrazione e fumetto?

2) Buzzati e la fotografia

Tra le fonti d’ispirazione del Poema a fumetti, la fotografia occupa una parte notevole: fotografie di Almerina, dell’amico Recalcati, di Runa Pfeiffer, fotografie di riviste popolari e pornografiche alimentano l’immaginario buzzatiano. Al di là dell’omaggio leggibile nel Poema, Buzzati ha avuto occasione di manifestare il suo interesse per l’arte fotografica: fu amico di Mario Dondero, che apparteneva al gruppo dei “giamaicani” (quelli che si ritrovavano al Bar Giamaica); nel 1965 Buzzati scrive il testo introduttivo al libro di fotografia di Carlo Orsi e Giulia Pirelli Milano; alcuni racconti si incentrano sulla fotografia come il famoso Gruppo fotografico (in Egregio signore, siamo spiacenti di…). Buzzati stesso scattò alcune fotografie, come fotoreporter e inviato speciale in Africa. In questa sezione, tenteremo di capire in quale misura la fotografia e il suo riuso hanno influenzato lo stile narrativo e giornalistico di Buzzati. Si potrà inoltre analizzare l’immagine fotografica come motivo ricorrente e spunto generativo. Infine, la sezione ospiterà interventi sullo studio delle fotografie di Buzzati, usate dagli editori, da riviste o siti culturali, che contribuiscono a creare il “personaggio” Buzzati.

3) Buzzati e il cinema

Uno dei film mai realizzati più noti della storia del cinema è senz’altro Il viaggio di G. Mastorna, film progettato da Fellini ispirato ad un racconto di Buzzati e al quale lo scrittore bellunese avrebbe dovuto collaborare. L’amicizia con Fellini durò nel tempo e si possono trovare echi dell’opera di Buzzati in Fellini e viceversa. In questa sezione si potranno esplorare i rapporti di Buzzati con il cinema e i registi dell’epoca: sceneggiature, copioni, collaborazioni alla produzione cinematografica, riscritture e regie. Si potrà inoltre considerare il cinema come motivo ricorrente e spunto generativo nella scrittura buzzatiana. Più opere di Buzzati sono state adattate al cinema: fra i film più noti Il Deserto dei Tartari di Zurlini (1976), Barnabo delle montagne di Mario Brenta (1994) e il più recente La Famosa Invasione degli Orsi in Sicilia di Lorenzo Mattotti (2019). Altri film testimoniano l’interesse di noti registi per l’opera di Buzzati: Un amore di Vernuccio(1965), Il Fischio al naso di Tognazzi (1967), Il segreto del Bosco Vecchio di Olmi (1993). La sezione potrà ospitare interventi in questa direzione.

4) La dimensione pittorica

In questa sezione si esplorano i luoghi dell’espressione pittorica in Buzzati, partendo da una riflessione sulla dimensione e sui diversi formati del dipinto, nonché sui diversi generi artistici affrontati da Buzzati, come il ritratto, il paesaggio, la pittura sacra.  La sezione potrà inoltre ospitare interventi che approfondiscano le intersezioni tra Buzzati, cronache d’arte e/o dibattito critico (a titolo d’esempio, a partire per esempio da racconti come Battaglia notturna alla Biennale di Venezia o Il critico d’arte). Infine vi saranno compresi interventi concentrati su arte e funzione estetica (moda, design, pubblicità) in quanto motivo narrativo in Buzzati. Si potrà altresì affrontare la questione della ricezione di Buzzati artista, in Italia e in Francia, dopo la mostra alla libreria-galleria La Pochade di Parigi nel 1967.

5) Illustrazione, grafica, editoria

In questa sezione si accoglieranno interventi intorno al Buzzati illustratore e artista grafico, con un’attenzione particolare all’uso e al riuso editoriale dell'opera artistica di Buzzati. Saranno accolti interventi che portino sullo studio di copertine, illustrazioni e rifacimenti di opere visive di Buzzati all’interno di edizioni e collane editoriali. Questo tipo di indagine potrà essere esteso anche alla politica editoriale in altri paesi, prendendo in esame le numerose traduzioni dell’opera buzzatiana.

6) Buzzati e lo spazio

Alvaro Biondi (Metafora e sogno: la narrativa di Buzzati fra «Italia magica» e «Surrealismo italiano», in Il Pianeta Buzzati, a cura di Nella Giannetto, Milano, Mondadori, 1992) pose trent’anni or sono la dimensione spaziale come subordinata a quella temporale in Buzzati; le figure dello spazio sarebbero metafore delle figure del tempo. Per questo, contesti paesaggistici diversi come deserto e montagna, cartografati all’interno di regni e di imperi dell’immaginario, potrebbero designare il supposto limite verso cui lo scrittore si spinge alla ricerca del senso. Partendo da questa e da altre riflessioni su Buzzati e la dimensione spaziale, questa sezione desidera accogliere interventi teorici che affrontino le rappresentazioni in Buzzati della montagna o di altre realtà spaziali, come appunto il deserto, ma anche la metropoli, la periferia, le diverse architetture che possono abitare questi spazi – come castelli, dimore, palazzi ecc.

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Comitato scientifico e organizzatore

Delphine Gachet, Université Bordeaux Montaigne

Alessandro Scarsella, Università Ca’ Foscari

Cristina Vignali, Université Savoie Mont Blanc.

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Il tempo a disposizione per ogni relazione sarà di 25 minuti. 

Le proposte, in italiano o in francese, di lunghezza compresa tra 1000 e 1500 caratteri e corredate di un elenco di pubblicazioni del/della proponente, dovranno essere inviate agli indirizzi cristina.vignali@univ-savoie.fr,alescarsella@unive.it e Delphine.Gachet@u-bordeaux-montaigne.fr entro il 1° novembre 2021.

L’accettazione delle proposte avverrà entro il 12 dicembre 2021. 

Il convegno si svolgerà in due fasi a Venezia nei giorni 31 marzo-1 aprile 2022 e a Chambéry nei giorni 9 e 10 giugno 2022. Sarà possibile per il proponente indicare una delle due sedi come preferita; sarà cura del Comitato distribuire tra le due sedi le relazioni in modo omogeneo.

Dopo il convegno, le relazioni selezionate saranno pubblicate in un unico volume, secondo le modalità che verranno comunicate.

La manifestazione è realizzata in collaborazione con l’Associazione Internazionale Dino Buzzati.