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Materialità indicibili: spazi e oggetti dell’eros non normato. IV Convegno dell’Unità di Ricerca sul BDSM  (L’Aquila)

Materialità indicibili: spazi e oggetti dell’eros non normato. IV Convegno dell’Unità di Ricerca sul BDSM (L’Aquila)

CfP per il IV Convegno dell’Unità di Ricerca sul BDSM: Materialità indicibili: spazi e oggetti dell’eros non normato - L’Aquila, 9-10 ottobre 2025

Quelli leather sono NEGOZI che su un’altra lunghezza d’onda mi danno la stessa emozione di quelli DEI PESCATORI con tutte le diverse infinite mosche (ami bardati fasciati con piume colorate e non) esposte nelle vetrine, nei cassettini, in fila per gradazione di colore, per grandezze, per numero di punte, ecc. ecc.
Corrado Levi, New Kamasutra. Didattica sadomasochistica 


Nello spazio, insieme mentale e fisico, abitato da oggetti come corpi (e da corpi come oggetti), si dispiegano pratiche e fantasie dell’ eros non normato. Esplorare il modo in cui questo spazio plurale si costituisce in relazione alla materialità dei corpi animati e inanimati che lo abitano coinvolge una molteplicità di discipline e ambiti di ricerca, a cui giova particolarmente un approccio interdisciplinare. Dopo aver proposto uno spazio di riflessione sull’erotizzazione del dolore, sull’intreccio tra eros e thanatos, e su feticismo e ritualità, il quarto convegno dell’Unità di ricerca sul BDSM vuole creare una nuova occasione di incontro e scambio sulle diverse modalità di “dire”– nella pratica e nella ricerca – l’indicibile materialità che popola e costituisce gli spazi dell’erotismo anti-normativo. Come scenari reali o immaginari di pratiche erotiche, gli spazi plasmano le scene di gioco. Carceri, manicomi e centri d’addestramento sono tra i luoghi-dispositivi di potere che possono diventare spazi di esplorazione erotica
grazie al loro uso performativo. In questo modo l’eros non normato si rende “mezzo di invocazione della storia” [Freeman 2010], personale o collettiva, in cui il trauma viene riappropriato tramite atti di risignificazione parodica. Contemporaneamente, dungeon, playroom e club costituiscono spazi liminali che si pongono in relazione
complessa con gli spazi normati, di cui collaborano a (ri)definire caratteristiche e confini, e sollecitano il dibattito sul “public sex” [Califia 1994] e sullo spazio di cittadinanza dell’erotismo come fattore politico. A questo panorama contribuiscono anche gli spazi virtuali, su cui da tempo si è spostata l’asse dell’esplorazione e della conquista di nuove possibilità e modalità di relazione. Come scenari reali o immaginari di pratiche erotiche, gli spazi plasmano le scene di gioco. Carceri, manicomi e centri d’addestramento sono tra i luoghi-dispositivi di potere che possono diventare spazi di esplorazione erotica grazie al loro uso performativo. In questo modo l’eros non normato si rende “mezzo di invocazione della storia” [Freeman 2010], personale o collettiva, in cui il trauma viene riappropriato tramite atti di risignificazione parodica.

Contemporaneamente, dungeon, playroom e club costituiscono spazi liminali che si pongono in relazione complessa con gli spazi normati, di cui collaborano a (ri)definire caratteristiche e confini, e sollecitano il dibattito sul “public sex” [Califia 1994] e sullo spazio di cittadinanza dell’erotismo come fattore politico. A questo panorama contribuiscono anche gli spazi virtuali, su cui da tempo si è spostata l’asse dell’esplorazione e della conquista di nuove possibilità e modalità di relazione.

Tali spazi di anti-normatività, sia reali che immaginari, si attivano grazie alla presenza di oggetti, a volte ideati esclusivamente per l’azione erotica ma più spesso – come nel caso di gogne, fruste, catene – presi a prestito da altri scenari e rifunzionalizzati al servizio della scena di gioco. Gli oggetti possono evocare un preciso scenario iconografico (spesso anche a partire dal nome, come la croce di Sant’Andrea); simboleggiare un preciso status socioeconomico [Weiss 2011] o sovvertirlo con il Do It Yourself [Bauer 2014]; funzionare esclusivamente come feticci o essere utilizzati per le loro potenzialità estremamente materiali di dare piacere e dolore. In ognuno di questi casi, gli oggetti hanno occupato e occupano un posto di rilievo nella costruzione dell’immaginario spaziale del BDSM, sia all’interno delle comunità di praticanti che come elementi evocativi nella letteratura e nelle arti.

Insieme spazio di esplorazione e oggetto rifunzionalizzato al piacere non normato, il corpo rappresenta il punto nodale delle materialità indicibili al centro di questa proposta. I corpi, agenti e insieme agiti, materiali nello spazio e rappresentati nel linguaggio letterario e artistico, diventano oggetti: assumono texture differenti (il leather, il rubber, le corde, le catene…) e, nel farlo, riscrivono gli spazi del piacere diventando “leaky bodies” [Sheppard 2024] dai confini porosi, attraverso la valorizzazione di forme e parti tradizionalmente non erotizzate.

Questo convegno intende sollecitare proposte che mettano in gioco spazi e oggetti come costitutivi delle sessualità non normate, esplorandone le sfaccettature storiche, artistiche, letterarie e politiche. Sono ben accetti contributi che prendano spunto dalle seguenti aree di indagine:

- Gli spazi abitati dalle sessualità non normate, e l’impatto bidirezionale sull’architettura e le politiche dello spazio urbano;
- La capacità evocativa degli spazi nell’espressione di sessualità non normate;
- La relazione degli spazi con le forme e i dispositivi del potere, con particolare riferimento agli spazi ecclesiastici, carcerari, concentrazionari e ospedalieri;
- L’utilizzo dei corpi come spazio di esplorazione e colonizzazione erotica;
- Gli spazi virtuali nelle pratiche BDSM;
- Prassi e immaginari del corpo-oggetto;
- L’impatto dell’oggettistica nella creazione delle scene BDSM e nella visione del BDSM nel mainstream;
- L’oggettistica utilizzata nella sua accezione simbolica ed evocativa, con particolare riferimento alla storia dell’arte, alla letteratura e ai media;
- Appropriazioni e riappropriazioni di spazi e oggetti nelle dinamiche tra normalizzazione e dissenso queer.
- La dimensione temporale degli spazi BDSM e il suo rapporto con le temporalità queer;
- Le interconnessioni tra spazi fisici e mentali nelle pratiche BDSM.

Non ci sono limiti relativi all’ambito disciplinare o all’arco cronologico preso in esame ed è possibile proporre forme di comunicazione differenti dalla relazione frontale.
Il convegno si terrà presso l’Università dell’Aquila il 9 e 10 ottobre 2025. La partecipazione non ha costi, ma a causa degli ingenti tagli alla ricerca non possiamo allo stato attuale garantire di avere fondi per i rimborsi deɜ convegnistɜ.

L’abstract non deve superare le 500 parole e deve includere:
- titolo
- modalità di presentazione
- abstract
- breve bibliografia di riferimento
- breve presentazione dellə relatorə

Le proposte vanno inviate a: unitadiricercabdsm@gmail.com

Deadline per la presentazione degli abstract: 16 aprile

Accettazione della proposta: 5 maggio

Comitato scientifico e organizzativo:

Anna Chiara Corradino, Massimo Fusillo, Serena Guarracino,

Mirko Lino, Virginia Niri, Luca Zenobi

Ph: The Yellow Door (Luca Zenobi, 2019)