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Raccontare i corpi delle donne nella cultura italiana contemporanea

Raccontare i corpi delle donne nella cultura italiana contemporanea

Publié le par Perrine Coudurier (Source : Ramona ONNIS)

Università di Palermo, 26-29 ottobre 2022

Il panel Raccontare i corpi delle donne intende invitare a una riflessione sulle rappresentazioni molteplici del corpo e della corporeità femminile nella cultura italiana contemporanea dagli anni Ottanta a oggi (letteratura, cinema, arti visive, teatro, fumetto, etc.). Esibito, mercificato, violato o invisibilizzato, sano, malato o curato, difforme, abietto, ibrido, nomade, marginale, oggetto o soggetto, il corpo si sottrae a una definizione univoca e di esso le autrici e gli autori dell’Italia di oggi offrono rappresentazioni variegate e plurali. Corpo come limite ma anche corpo come possibilità: in epoca contemporanea il corpo pare sede di un’ambiguità che le donne sperimentano in prima persona. Da sempre legato all’identità femminile – un’identità per lo più imposta – il corpo è «il terreno sul quale si fonda il patriarcato», secondo Adrienne Rich. Il controllo del corpo femminile, della sua capacità riproduttiva, ma anche della sua libertà di movimento, della sua conoscenza e del suo aspetto, è un elemento strutturante delle politiche e del potere patriarcale, afferma Silvia Federici.
Considerate «solo dei corpi», le donne hanno a lungo lottato affinché la propria esistenza non fosse ridotta alla dimensione sessuata e procreatrice. Grazie a queste battaglie, oggi è possibile percorrere nuove strade e immaginare nuovi modi di concepire l’identità femminile, benché numerose restino le ingiunzioni culturali e sociali che pesano ancora sul corpo delle donne. Come dimostra il documentario di Lorella Zanardo, Il corpo delle donne, il corpo femminile resta al centro delle rappresentazioni mediatiche, e le narrazioni egemoniche impongono uno standard tanto omogeneo quanto irraggiungibile. Seppur minoritarie, tuttavia, esistono narrazioni alternative che raccontano un diverso rapporto tra corpo e identità femminile e fanno dell’esperienza incarnata la sede di un diverso punto di vista sulla società e sul mondo. Il corpo non è solo prigione, può anche essere vettore di liberazione, da luogo di alienazione, il corpo può diventare possibilità di realizzazione. L’accento è così messo sulle sue potenzialità e sulla sua pluralità: riappropriarsi del proprio corpo permette alla donna di posizionarsi come soggetto. Questa battaglia – tra omologazione e pluralità, tra controllo e libertà – è anche una battaglia di narrazioni.

Il panel intende concentrarsi sulla cultura italiana del periodo compreso tra gli anni Ottanta e i nostri giorni, analizzando opere che mettono al centro il corpo delle donne e la sua rappresentazione.
Diverse sono le piste di riflessione immaginabili (senza pretesa di esaustività):

- corpo e desiderio
- corpo e maternità
- corpo, scienza e tecnica
- corpo e violenze
- corpo e ingiunzioni estetiche
- corpo sano, malato vs. corpo curato
- corpo invisibilizzato vs. corpo esposto, esibito, mercificato
- corpo razzializzato.


Titolo e abstract (accompagnato da una nota bio-bibliografica) dovranno essere inviati entro il 10 febbraio ai due indirizzi mail seguenti: 

Ramona Onnis (Université Paris Nanterre), ri.onnis@parisnanterre.fr
Manuela Spinelli (Université Rennes 2), manuela.spinelli@univ-rennes2.fr