Presenta il libro: Anna Isabella Squarzina
Interverranno:
Daria Galateria, prof. Letteratura Francese all'Università La Sapienza
Thanh-Vân Ton-That, prof. Letteratura Francese all'Università di Orléans
Lorenza Foschini, giornalista Rai
Gennaro Oliviero, dir. Associazione Amici di M. Proust di Napoli
Leggeranno alcuni brani della Recherche:
Tiziana Camerani e Mariù Safier
Proust e la politica. Un binomio inconsueto, eppure non
necessariamente in antitesi. Questo di Lavia è un saggio incalzante e appassionato, destinato a sorprendere chiunque sia abituato a immaginare Proust ingabbiandolo nel consunto cliché dell'uomo di lettere avulso dal suo tempo, sognante, rimembrante,al suo capezzale invaso di libri e paperolles.
Ebbene Proust visse profondamente il suo tempo, interpretandone la storia, scandagliandone gli eventi. La sua irrefrenabile curiosità per le cose del mondo, delle persone, la sua maniacale attenzione per il defluire della vita, in tutte le sue manifestazioni, non poteva d'altronde non portarlo a gettare il suo sguardo appuntito sulla storia e sulla sua dimensione più immanente ed esteriore: la politica.
In questo saggio, Mario Lavia rintraccia nella vita e nell'opera dello scrittore francese — dall'Affaire Dreyfus alla tragedia della prima guerra mondiale — i segni dell'impegno politico.
Un libricino accattivante, asciutto, reso ancora più affascinante dalla matita di Eric Van Hove.
Mario Lavia (Roma, 1961) è giornalista da vent'anni. È redattore parlamentare, scrive per il quotidiano Europa e ha collaborato con diversi giornali, periodici e radio. Grande appassionato di letteratura e di cinema francese, ha scoperto Proust piuttosto tardi ma è alla terza lettura della Recherche.