Essai
Nouvelle parution
Chiara LASTRAIOLI, Pasquinata, grillate, pelate e altro Cinquecento librario minore

Chiara LASTRAIOLI, Pasquinata, grillate, pelate e altro Cinquecento librario minore

Publié le par Alexandre Gefen (Source : Catalogue éd. Vecchiarelli)

Référence bibliographique : Chiara LASTRAIOLI, Pasquinata, grillate, pelate e altro Cinquecento librario minore, Vecchiarelli, collection "Cinquecento. Testi e studi di letteratura italiana", 2012. EAN13 : 9788882473167.


Il volume propone al lettore di cose cinquecentesche sette operette, in prosa e in versi, latine e volgari, che, edite per lo più in forma anonima, testimoniano della vitalità di alcuni filoni della prolifica e sfaccettata produzione libellistica del secolo. Il breve corpus integra così una tradizione vivace variandone generi e temi ora con indubbia efficacia ora invece più stancamente. Vi figurano testi frutto dell’attività collettiva di circoli culturali poco o per niente conosciuti quali i grilli romani, attivi nel terzo decennio del Cinquecento; oppure sperimentazioni più ambiziose come una singolare Comedia versificata, edita a Perugia intorno al 1522. In altri casi l’iniziativa del recupero e della divulgazione dei testi va ricondotta a tipografi che, tanto a Roma quanto a Venezia, non esitano a riproporre con pochi ritocchi testi già editi altrove oppure a diffondere come nuovi e anonimi componimenti preesistenti opera di autori ben noti come era senz’altro il Doni. In un unico caso, Il maraviglioso contrasto fra Pasquino e Marforio, il frontespizio dichiara la paternità: si tratta del conte Ludovico Buzato, familiare alle cronache romane quale cantore di avvenimenti cittadini, a cominciare dalla traslazione del Marforio dall’arco di Settimo Severo al Campidoglio.

Si tratta di testi eterogenei, alcuni dei quali riconducibili, talvolta per filiazione e talvolta invece per antitesi, alla letteratura pasquinesca romana; altri sono da connettere a quella produzione burlesca che prende le mosse dalla messa alla berlina di malcapitati sifilitici e di non più giovani cortigiane e si prova in gustosi paradossi sugli effetti della cosiddetta “pelata”. Un Cinquecento minore, sia chiaro, ma non inutile né pretestuoso, che consente di acquisire al discorso alto territori nuovi e anche inaspettati e di cogliere l’eco popolare o popolareggiante dei divertissements della civiltà curiale.